Page 3 - La Collezione di Vittorio Emanuele III
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Tra mito e realtà osservando uomini e cose. I modelli in cera di Benedetto Pistrucci 39
                                                                             di Silvana Balbi de Caro

     Nel Museo della Zecca di Roma è conservata una straordinaria collezione ac-            Leda e il cigno; cera avorio su supporto ovale in
quistata dallo Stato italiano nel 1912 e composta da oltre quattrocento modelli in          ardesia (nella pagina accanto un particolare)
cera per cammei, gemme, monete, medaglie eseguiti dall’incisore romano Benedetto
Pistrucci (1783-1855).

     Figura complessa di uomo e di artista, Benedetto Pistrucci, nato a Roma nel 1783,
sebbene nutrito di classicismo, riuscì ad infondere nelle proprie opere il fuoco di una
personalità irruente e combattiva, curiosa della realtà circostante.

     Colpisce, osservando i suoi modelli in cera, la leggerezza con la quale l’artista
plasmava la materia, creando trasparenze e suggerendo profondità spaziali di grande
suggestione. Le sue Veneri, i suoi Amorini e le altre figure del mito da lui modellate vi-
vono in un mondo fantastico che assume i toni di una realtà trasognata, nutrita da una
cultura classica sinceramente rivissuta. Da qui quella straordinaria abilità dell’artista
nel riprodurre l’antico che permise a mercanti di pochi scrupoli di smerciare alcuni dei
cammei da lui incisi come autentiche opere del passato.

     Particolarmente fecondi furono gli anni del suo soggiorno fiorentino alla corte di
Elisa Bonaparte Baciocchi (1812-1814), durante i quali eseguì numerosi ritratti non solo
della famiglia granducale, da quello per la stessa Elisa (BdN 1-5) a quelli per il marito
Felice Baciocchi (BdN 6) e per la figlia Elisa Napoleona, ancora bambina (BdN 7-8),
ma anche per Paolina Borghese (BdN 10), Carolina Murat (BdN 11-14) e molto proba-
bilmente per lo stesso Napoleone, in un confronto-scontro con Antonio Canova, alle cui
opere il giovane artista romano non mancò di guardare con attenzione, riproducendone
alcune con grande perizia. È questo il caso di due cere con il profilo di Elisa Baciocchi
(BdN 1-2), di ispirazione canoviana, del busto di Napoleone modellato da Pistrucci
in cera giallo-scura su ardesia rettangolare (BdN 19) e delle due cere con Napoleone
come Marte Pacificatore, in piedi su piccolo basamento (BdN 17) o issato su una biga
avanzante verso sinistra (BdN 18), fedele riproduzione della grande statua eseguita da
Antonio Canova ed esposta a Roma nel 1806 prima di essere inviata a Parigi.
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