Page 87 - Memorie di Torino (vol.1) - Medaglie, gettoni e distintivi 1706-1970

Bollettino di Numismatica Monografia n. 13.I 2006

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L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA.
LA ZECCA DI RE GIANDUJA E LA VOCE POPOLARE DI TORINO
A partire dal 1868, le medaglie di Gianduja (Figg. 42-48, Cat. nn. 120, 157-158) propongono, in stretto
collegamento con le fiere fantastiche e con le Giandujeidi, una geniale satira della medaglia come segno deco-
rativo individuale e come espressione della retorica monarchica.5)
All’interno di un’immaginaria zecca, artisti come Angelo Restelli rappresentarono il protagonista del car-
nevale torinese nei multiformi atteggiamenti del suo carattere. Solo o in coppia con la moglie Giacometta,
Gianduja viene replicato su medaglie, coccarde, spille e distintivi nella caratteristica veste di gaudente e gran
bevitore, pronto a reinterpretare in chiave ironica fatti e miti della gloriosa storia patria (Fig. 41). In occasio-
ne delle fiere carnevalesche, il pubblico poteva cogliere nelle leggende e nei motti delle medaglie le sue mali-
ziose allusioni alle vicende politiche cittadine e nazionali. Fu infatti a partire dalla metà del secolo che
Gianduja assunse il ruolo di osservatore e di interprete della voce popolare di Torino.6)

Fig. 41 - Enrico Gamba, ‘L Municipi d’Calianet (Giandujeide 1868) (da GIANERI)
“Sulla piazza di Callianetto: spettacoli da fiera, ciarlatani d’ogni genere e numeroso popolo celebrano la chiu-
sura dell’Esposizione Orto-Agricola, intanto che dal colle scendono il Sindaco ed i maggiorenti per la premia-
zione del vincitore, un ortolano che presentò un cavolo colossale.”
(Da VIRIGLIO, Prima Giandujeide, p. 252)

5) Su Gianduja è ancora fondamentale il volume di GIANERI; si vedano anche i cenni di VIRIGLIO, pp.68 ss.
6) Alcune di queste medaglie, veicolo popolare della satira politica, avevano attratto l’attenzione di Nicomede Bianchi, che le aveva assicurate
alla sua raccolta personale: AST, Carte Bianchi II, schede varie.

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