Page 175 - Memorie di Torino (vol.1) - Medaglie, gettoni e distintivi 1706-1970
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Bollettino di Numismatica Monografia n. 13.I 2006
Documenti
Fig. 77 - P. GIAMPAOLI, medaglia dei Cavalieri del Lavoro per il Fig. 78 - P. GIAMPAOLI, medaglia per il primo centenario del-
cinquantenario della fondazione dell’Ordine, 1961 (Cat. n. 341) l’Unità Italiana, 1961 (Cat. nn. 342-343)
IL “VIZIO DI MESTIERE” E IL VALORE DELLA MEDAGLIA MODERNA
“Generalmente, (…) per lo studioso, per lo storico dell’arte la medaglia ha interesse solo se è carica di anni e
di storia antica e firmata da nomi illustri; per il critico è valida solo se corrisponde alle tendenze dell’arte con-
temporanea e creata non tanto da medaglisti quanto da scultori di grande firma; per lo studioso di comunica-
zione è una forma di linguaggio non verbale, di trasmissione di informazioni ormai obsoleta ed inservibile in
confronto alle possibilità offerte dai mezzi multimediali del mondo d’oggi; per il committente, specie se isti-
tuzionale, è poco più di un documento metallico, di un’attestato di ufficialità, di un fatto avvenuto da celebra-
re o commemorare; per il fabbricante è un’occasione di lavoro come un’altra, così come per il commerciante
è una forma di guadagno; per il fruitore, poi, normalmente, è una forma di investimento, sempre che il metal-
lo sia prezioso o la firma dell’autore abbia una qualche quotazione.
Ma per l’artista cosa è la medaglia? È un piccolo oggetto nel quale profondere tutta la propria abilità e creati-
vità; che non lascia margini ad imprecisioni e dubbi; in cui lo spazio in pari equilibrio con la forma è libero
ma non vuoto, è cielo, terra, materia da comporre; dove la circonferenza non è un limite definito ma un’occa-
sione per focalizzare il proprio pensiero, per racchiuderlo in un cerchio, forma geometrica pura senza inizio
né fine, senza direzione e orientamento, da sempre simbolo mistico e cosmico.”
(Da CRETARA 2004, p. 15)
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