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LA CONIAZIONE DI MONETE E MEDAGLIE

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Officine meccanica

Nel nuovo stabilimento di via Principe Umberto un ruolo importante spettava all’officina meccanica che, oltre alla manutenzione ordinaria e alla riparazione del macchinario in dotazione allo stabilimento, provvedeva alla fabbricazione dei conî per monete e medaglie. Essa poteva inoltre assumere lavori meccanici per conto delle Amministrazioni dello Stato e, in via eccezionale, per privati. L’officina era dotata di macchine utensili moderne e perfezionate, come i forni da tempera riscaldati a gas, oltre ad un certo numero di piccole presse da adibire a lavori di stampa e imbutitura.

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Piccola pressa detta «a collo d’oca» per la forma a «C» dei montanti o dell’alloggiamento, che consente di accedere a entrambe le estremità dello spazio stampo. Pressa a collo d’oca Bilanciere a mano inventato nel 1803 a Parigi da Philippe Gengembre, ispettore generale delle monete.
Prima dell’introduzione del pantografo tridimensionale l’incisore realizzava i conî per monete e medaglie utilizzando la tecnica del taglio diretto che, con l’ausilio del bulino, permetteva di riportare il soggetto della moneta a dimensioni reali direttamente sul cilindro metallico. L’incisore aveva spesso necessità di verificare lo stato del lavoro eseguito realizzando prove intermedie su materiali duttili, come il piombo. Bilanciere a mano