I tondelli per moneta, dopo la verifica del peso e del numero, passavano nella sala che ospitava, disposte in lunga fila, le presse monetarie, 10 di tipo Uhlhorn, di antica costruzione, e 5 di tipo americano, a ginocchio doppio, con la pressione dal basso verso l’alto, comandate da motore elettrico. L’adozione delle presse monetarie contribuì in maniera decisiva a migliorare le prestazioni delle zecche, portando ad un aumento significativo della produzione, che all’epoca arrivò a toccare, per ciascuna macchina, i 70/75 pezzi al minuto. Tali prestazioni furono in seguito migliorate dalle presse Schuler, capaci di coniare 120 monete al minuto. Dopo un ulteriore controllo sulla qualità della stampa e sul numero, le monete coniate, accuratamente confezionate e immagazzinate, venivano passate alla distribuzione per essere immesse nella circolazione del Paese.