Nella nuova sede di via principe Umberto la lavorazione delle medaglie per ragioni di sicurezza veniva effettuata in un reparto separato da quello destinato alla coniazione delle monete. Oltre ai macchinari esistenti (un bilanciere meccanico a frizione con vite da 135 mm e un certo numero di bilancieri a mano) vennero acquistati tre nuovi bilancieri meccanici a frizione con vite in acciaio del diametro rispettivamente di 140, 165 e 250 mm, tutti azionati da separati motori elettrici. Inoltre, per la stampa di piccoli oggetti e per la lavorazione delle “attaccaglie” nel reparto, oltre ai vecchi taglioli già impiegati nella fabbricazione di tondelli per monete, vennero installati due moutons meccanici e un banco per tirare i fili. Anche questo macchinario era azionato con motori elettrici indipendenti.