A LONDRA, RICORDANDO WATERLOO
IL MEDAGLIONE PER LA VITTORIA SU NAPOLEONE A WATERLOO
La trasposizione in chiave mitica rimase sempre il linguaggio preferito da Benedetto Pistrucci, da lui utilizzato anche per realizzare la più sofferta tra le sue creazioni, il grande medaglione celebrativo della vittoria riportata dalle forze alleate su Napoleone a Waterloo (1815).
Frutto di un trentennio di limature e ripensamenti (1819-1849), il medaglione, mai coniato, subì nel tempo radicali trasformazioni, documentate dai modelli in cera conservati presso il Museo della Zecca di Roma.
Lo schema compositivo utilizzato fu quello dello “scudo di Achille”, con i busti dei sovrani di Inghilterra, Austria, Russia e Prussia al dritto e, al rovescio, i generali Wellington e Blücher; intorno, su ambedue i lati, rappresentazioni mitologiche.
Medaglia per l’incoronazione di Giorgio IV, 1820
Medaglione per la vittoria di Waterloo. La lunga storia di un capolavoro mai realizzato (1819-1849)
Medaglia per l’incoronazione di Giorgio IV, 1820