Vetrina 23 O.P. Orlandini. Studi d'artista

ORLANDO PALADINO ORLANDINI (1905-1986)

STUDI D’ARTISTA

La famiglia, la terra di origine, la mai dimenticata Maremma sono i temi dominanti di una ricca produzione medaglistica che ha accompagnato, sottolineandoli, i momenti cruciali di una vita votata all’arte.

È la scarna architettura del borgo natio (Scansano, 1930), sono i ritratti della madre (Mia madre, 1955 e 1958), sono le immagini della memoria che fanno rivivere un mondo in parte scomparso, con le contadine impegnate nelle raccolte stagionali (La ghianda, 1954; La mietitura, 1955; La spiga, 1957; Il fuoco, 1957). È il pastore accoccolato in un piccolo rifugio di fortuna (Pastore, 1954), è la donna che mescola il caglio nel paiolo (Pastora, 1957), ricordi nostalgici di un modo di vivere fatto di gesti semplici catturati dall’artista e fissati, con pienezza di volumi e realismo dei particolari, nello scabro bronzo delle sue fusioni.

Sono ricordi di giorni di festa vissuti con semplicità (La festa, 1957), sono i figli che crescono (Prima Comunione, 1950), è il trascorrere del tempo, con il «male di vivere» sempre dietro l’angolo (Infarto, 1964), sono le mani dell’annegato che dal fango sembrano mandare un grido disperato di aiuto (Alluvione/Annegato, 1966), ma sono anche le serene immagini di una maternità che si specchia nel candore gioioso dei figli piccoli (Sogno, 1941; Biberon, 1944; Miei figli/Nido, 1945; Il fiore, 1962).

Orlando Paladino Orlandini, che era nato a Scansano, in provincia di Grosseto, il 2 gennaio del 1905, si spegne a Montagnana Val di Pesa il 6 marzo del 1986. Aveva da poco compiuto ottantun’anni.